La Regione Lombardia con diversi livelli normativi (Leggi, deliberazioni, determinazioni) si
è impegnata nella prevenzione sanitaria dei rischi correlati all’esposizione alle fibre di
amianto sia in ambienti aperti che in ambienti lavorativi, ed in particolare:
– emanando linee guida di indirizzo e coordinamento,
– individuando I’obiettivo strategico con il Piano Regionale Amianto Lombardia – PRAL del
2005 – tra cui il censimento e la mappatura dei siti, per la rimozione dell’amianto dal
terrÍtorio lombardo entro il 2016,
– sviluppando strumenti per la valutazione dello stato di conservazione delle coperture
esterne in cemento-amianto (ETERNIT), strutture già incluse nell’obbligo di segnalazione
all’A.S,L. competente per effetto della legge regionale n. 17 del 29/09/03.
La legge prevede che le persone siano protette da danni e pericoli concernenti gli
immobili. Di conseguenza, nel caso di amianto pericoloso, il proprietario dell’immobile o
titolare/responsabile dell’attività ha in carico il compito di provvedere alla sua rimozione o
bonifica.
La procedura per l’intervento di bonifica prevede sostanzialmente 3 fasi:
– Censimento: il proprietario deve semplicemente informare gli enti territoriali in merito alla
presenza di materiali contenenti amianto, permettendo così di poter censire e monitorare
un pericoloso cancerogeno sul territorio e conseguentemente tutelare la salute pubblica.
La mancata comunicazione espone il proprietario, ai sensi della LR 14-2012, art. 5 ad una
sanzione amministrativa.
– Gestione: il proprietario deve incaricare un tecnico con la corretta formazione che
gestisca il manufatto in modo tale da non risultare pregiudizievole nei confronti della salute
privata e pubblica e nei confronti dell’ambiente. Il Responsabile della Gestione si occuperà
di verificare periodicamente lo “stato di salute” del manufatto e deciderà tempistiche e
metodologie relative alla bonifica dello stesso.
– Bonifica: il Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL) di cui alla Legge Regionale
n°17 del 29 Settembre 2003, deliberato in data 22 Dicembre 2005, prevede l’obbligo di
bonifica dei materiali contenenti amianto entro e non oltre 10 anni dalla pubblicazione del
PRAL sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL) avvenuta in data 17
Gennaio 2006. La bonifica,dunque, dovrà essere eseguita entro il 16 Gennaio 2016.
In cosa consiste la bonifica?
La bonifica è l’intervento che impedisce la dispersione delle fibre di amianto nell’ambiente
causata dal deterioramento dei manufatti che le contengono.
I metodi di bonifica previsti dalla normativa sono:
– Sopracopertura: intervento di confinamento ottenuto installando una nuova
copertura al di sopra dell’esistente in eternit, che viene lasciata in sede a condizione
che la struttura portante sia idonea al carico aggiuntivo permanente, e che il
costruttore o committente fornisca il calcolo delle portate dei sovraccarichi
accidentali previsti dalla nuova struttura;
– Incapsulamento: intervento che prevede I’uso di prodotti ricoprenti la copertura in
eternit, previo trattamento della superficie di tale materiale per pulirla a garanzia
dell’adesione del prodotto incapsulante; I’impresa esecutrice deve certificare
I’intervento; il committente sarà ancora obbligato alla verifica dello stato di onservazione;
– Rimozione: intervento di asportazione totale della copertura in eternit e sua sostituzione
con altra copertura.
Obiettivo: Amianto zero.
La Lombardia, con 3 milioni di metri cubi di amianto ancora da smaltire, un significativo
aumento di morti e di malattie correlate, territori, siti, abitazioni, strutture pubbliche e
private da bonificare, è la regione con la più cospicua presenza della fibra letale, e molte
sono state in questi anni le iniziative sindacali, dei vari comitati sorti nei luoghi del lavoro e
sul territorio, delle istituzioni, in termini legislativi e normativi, in difesa della salute dei
lavoratori e dell’ambiente.
Proprio per le caratteristiche allarmanti che il fenomeno assume nel nostro territorio
regionale, si è costituito il Co.P.A.L., Comitato prevenzione Amianto Lombardia. Il
Comitato si prefigge, anche in sinergia con altri soggetti, di raggiungere l’obiettivo, entro
un tempo programmato di pochi anni (il 2020), di eliminare tutto l’amianto dall’ambiente di
vita e di lavoro sul territorio regionale e dagli edifici civili ed industriali (obiettivo: amianto
zero).
Una particolare preoccupazione è giustificata anche dall’attuale contesto socioeconomico
e dalla prospettiva che la morsa della crisi non sia in procinto di allentarsi: non è eludibile il
problema dei costi e della sostenibilità delle bonifiche per i soggetti pubblici e privati. In tal
senso è necessario individuare sgravi economici che non incidano sulle misure di
sicurezza, per prevenire inevitabili rimozioni abusive ed abbandono di materiali
contaminati che aggiungerebbero nuove esposizioni di difficile gestione. In ragione di ciò,
affermare il principio “chi inquina paga”, significa gettare le basi per una nuova deterrenza
e per ipotizzare, seppure nella condizione di danno, la disponibilità di risorse finanziarie da
destinare alla filiera della prevenzione amianto. (fonte http://www.amianto.lombardia.it/)